Voglio la sedia, no io no!

Non bastava la crisi tra Stati Uniti e Corea del Nord per tenere alta la tensione nel mondo, adesso si aggiunge anche quella verificatesi nottetempo tra Carmen Giangarrà, candidata in pectore alla poltrona di sindaco della città di Mistretta, e Gaetano Russo, plenipotenzario del M5S per il Regno delle due Sicilie e senatore designato per le province di ME-PA-CL-AG-ME-TP-EN-RG-SR e Verbania.
A scatenare la crisi, secondo indiscrezioni trapelate a tarda notte di ieri, una non ben chiara questioei su delle sedie che il comune di Mistretta avrebbe acquistato per gli studenti locali.
Quello delle sedie e delle poltrone, come è noto, è un tema molto caro ai pentastellati che dell’attaccamento alla poltrona hanno fatto un cavallo di battaglia, riscuotendo peraltro ampi consensi.
Ampiamente giustificato, dunque, l’aspro dibattito infiammatosi durante la notte che ha visto protagonisti due tra gli esponenti di punta del M5S siciliano e che ha fatto temere addirittura una vera frattura in seno al Meetup locale.
Ma qual’è stato il “casus belli” che ha scatenato la scintilla e tenuto svegli gli attivisti la notte tra il 22 e il 23 dicembre, antivigilia del Natale?
In realtà non c’è stata nessuna profonda divergenza tra i due , ma soltanto una incomprensione su alcuni termini, anzi su un termine che , come dicevo, sta molto a cuore ai pentastellati: la sedia.
Siamo in grado di pubblicare, in esclusiva, uno stralcio di una intercettazione che chiarisce e mette fine ad ogni dubbio:
CARMEN “…io sono per la sedia…è una necessità…serve ai…non è per…” (purtroppo la conversazione è disturbata da un rumore di fondo, ma il tema centrale è chiaramente una sedia)
GAETANO ” …ma il movimento è contro le sedie…siamo contro le poltrone…se è così’ me ne vado”
CARMEN “…io non parlo di quelle sedie, il potere non mi interessa…parlo di altre sedie…me ne vado io…”
GAETANO “…non ti capisco…non si sente bene…ma di che sedie parli?…”
La conversazione va avanti così per diverso tempo nel quale ognuno cerca di farsi capire dall’altro senza riuscirci, ma risulta evidente che tutta la discussione nasce da un banalissimo malinteso.
Solo verso le 3 del mattino seguente, grazie all’intervento di un associazione pacifista che lotta per l’indipendenza delle sedie nel mondo, i due si sono potuti confrontare serenamente e chiarire tutti gli equivoci.
Tanto rumore per nulla ma sufficiente a riempire le prime pagine di tutte le testate on line che non hanno esitato a dare in pasto ai social una notizie che, se confermata, sarebbe stata davvero devastante per i fragili equilibri che disegnano lo scenario geopolitico globale.
Ma non noi che, coerentemente con la nostra linea editoriale, prima origliamo, poi intercettiamo e solo dopo pubblichiamo.