ALBERTO MANNELLI: ISCHIA E’ UN’ISOLA SICURA

Molti osservatori che hanno competenza in materia valutano il ministro Marco Minniti come uomo preparato, che riveste un ruolo di indirizzo politico adeguato alle sue specifiche competenze. Per lei che opera nella Polizia, quanto incide sapersi diretto da un politico che ha una grande preparazione sui temi della sicurezza interna e della prevenzione del crimine?

Concordo con i giudizi positivi dati sul ministro Minniti; anch’io ho molta ammirazione per lui, l’ho incontrato quando ha presenziato ai funerali delle due vittime del terremoto, Lina Balestrieri e Marilena Romanini – e il mio pensiero va doverosamente a loro. E poi ho potuto stringergli con orgoglio la mano in occasione del G7. E’ una persona che conosce il suo lavoro e tutti i meccanismi che regolano le attività della Polizia e la sicurezza dello Stato e ciò consente a noi di operare con motivata serenità.

La scelta di celebrare a Ischia il G7 dei ministri dell’Interno come è nata?

Lo dobbiamo proprio al ministro Minniti: vi fece cenno già in occasione della visita per i funerali delle vittime del sisma e poi la cosa si è realizzata.

Per il G7 sono arrivati tanti uomini delle forze dell’ordine

Sì, 1500 uomini che sono stati coordinati dal Dottore Michele Spina Capo dell’UPG e grazie all’organizzazione dell’Ufficio Tecnico Logistico di Napoli che, naturalmente, si appoggiava presso il nostro Commissariato. Sono stati alloggiati in alberghi dislocati in tutti i Comuni dell’isola.

Qual era il compito delle unità di Polizia presenti stabilmente a Ischia nei giorni del G7?

La nostra missione è appunto tutelare ordine e sicurezza pubblica, compito più arduo in questo momento storico in cui il terrorismo è una minaccia molto presente, ed esige di prevedere anche l’imprevedibile e a ciò hanno provveduto gli uomini dell’antiterrorismo diretti dall’esperto collega Antonio Vinciguerra ex dirigente del Commissariato dell’Isola.

Durante i giorni del G7, si è lavorato per dare una sensazione netta che tutto fosse sotto controllo senza, tuttavia, impedire lo svolgersi di una manifestazione di protesta, che personalmente mi aveva preoccupato.

Voglio partire dall’articolo 17 della Costituzione secondo cui tutti i cittadini hanno il diritto di riunirsi, a condizione che ciò sia fatto pacificamente e senza armi. Secondo lo stesso articolo, tale libertà viene limitata solo per comprovati motivi di mancanza di sicurezza e di tutela della pubblica incolumità. Venendo a noi, il questore De Iesu ha dovuto porre sul piatto della bilancia i pro e i contro rispetto all’opportunità di autorizzare o meno una manifestazione contro il G7. Con il senno del poi diciamo che ha preso la decisione più giusta consentendone lo svolgimento, ma in quei giorni non sapevamo come sarebbe andata e non era semplice stabilire cosa fare. Con questa scelta, il Questore ha garantito il diritto a manifestare e la libertà di pensiero previsti dalla Costituzione, e mi sembra un segno di grande e matura civiltà. Contemporaneamente abbiamo saputo mostrare – anche a livello internazionale – quali erano le nostre forze, con uno spiegamento di notevole consistenza, a mare (dove l’ordine pubblico è affidato alla Guardia di Finanza), anche con pattugliamenti subacquei, in cielo, a terra, perfino con tiratori scelti sui palazzi, la cui dislocazione è stata programmata in anticipo attraverso sopralluoghi che ho predisposto personalmente.

Minniti cosa ha detto di Ischia? Vi ha fatto i complimenti? E le delegazioni internazionali?

Sì, lo ha fatto al momento della partenza, e riallacciandomi alla mia risposta d’apertura desidero sottolineare d’essere stato particolarmente fiero di aver avuto l’occasione, durante i giorni del G7, di stringere la mano ai vertici dello Stato, al Ministro, al Prefetto, al Questore ed a molti autorevoli rappresentanti delle Istituzioni internazionali ai quali, insieme a tutta la squadra di Polizia, abbiamo potuto presentare un’isola sicura, efficiente, ospitale e, a detta di tutti loro, bellissima.