Martedì 30 gennaio 2018 ci sarà uno sciopero degli aerei. Saranno coinvolte le compagnie aeree Ryanair,AirFrance,EasyJet,Lufthansa e la Vueling e il personale di bordo.

A partire da martedì 30 gennaio 2018 ci sarà uno sciopero degli aerei.
Saranno coinvolte le compagnie aeree Alitalia,Ryanair,AirFrance,EasyJet,Lufthansa e la Vueling i voli pertanto non sono garantiti. È stato indetto uno sciopero nazionale del trasporto aereo a partire da martedì 30 gennaio.
I voli Alitalia cancellati: sono 77. La compagnia ha diffuso un comunicato in cui spiega di provvedere al più presto per una sistemazione dei passeggeri.
Alitalia ha specificato che l’80 per cento dei passeggeri non riuscirà comunque a volare almeno fino a sabato 3 febbraio; è stato previsto anche un rafforzamento del personale negli aeroporti di Roma Fiumicino,Torino Caselle, e Milano Linate,e sono stati incrementati il numero degli addetti al call center.
Sul sito alitalia.com sono disponibili le informazioni dettagliate sulle modalità di riprotezione che prevedono il rimborso del biglietto o la possibilità di cambiare il proprio volo senza alcuna penale fino al 07 febbraio.
Alitalia invita tutti i viaggiatori che hanno acquistato un biglietto per volare dal 30 gennaio a verificare lo stato del proprio volo prima di recarsi in aeroporto,chiamando il numero verde 800.65.00.55 (dall’Italia) o il numero +39.06.65649 (dall’estero),oppure contattando l’agenzia di viaggi dove hanno acquistato il biglietto.
Le ragioni dello sciopero:
Lo sciopero che coinvolge le compagnie Ryanair,AirFrance,EasyJet,Lufthansa e la Vueling è stato indetto dalla confederazione sindacale Cub Trasporti,che ha espresso le sue motivazioni in un comunicato. Cub accusa i commissari straordinari che gestiscono Alitalia di volere la «liquidazione della ex compagnia di bandiera e la frammentazione dei lavoratori per colpirne i salari e peggiorarne le condizioni».
Gli scioperi del personale Enav,Alilataliae di Ryanair sono stati invece indetti da Fit Cisl. Il sindacato sostiene che «il sistema che Ryanair insiste ad adottare non è più sostenibile e necessita di un confronto serio con chi rappresenta i lavoratori».