Ragazza italiana stuprata dal branco a Varsavia.

Era una tranquilla e fredda giornata di gennaio, quando Dalia(questo il nome della vittima) e le sue amiche erano on giro a fare shopping per i negozi del centro storico.
Passando per un parco, le tre turiste venivano avvicinate da loschi ceffi e circuíte, convinte da questi manigoldi dall’ingannevole promessa di una serie di vodka tonic.
Ignare di cio che le attendeva, le ragazze vengono condotte in un appartamento e legate in uno stile border-line tra il bondage e la slackline tra loro.
Il sedere della povera Dalia sporgeva dal mucchio quasi con prepotenza, quasi a sfidare gli stupratori: fu abusata per 8 lunghe ore, anche con l’uso di utensili da giardinaggio e con quello dei regoli.
Emblematico, all’irruzione della polizia nell’appartamento, l’urlo “non mi arrenderó mai” rivolto dalla Sarnataro alla polizia stessa.
È stata rimpatriata e segnalata come pericolo pubblico alle autoritá polacche.