Ragazza sbatte la testa e si risveglia con un’amara sorpresa

Sono le 21.30 di una serata qualunque. In una villa a pochi chilometri da Roma un gruppo di ragazzi ha organizzato una festa a base di musica, cocktail e cannabis.
R. 21 anni e il suo amico Franco (nome di fantasia) brindano in compagnia di una giovane ragazza che sembra euforica sotto i fiumi dell’alcol. Da lì a poco succede qualcosa, la ragazza leggermente brilla si reca in bagno per cambiarsi l’assorbente ma nel bel mezzo delle pratiche con tutto quel flusso ha un mancamento e sbatte la testa sullo spigolo del lavandino perdendo coscienza. I due amici non vedondo piú ritornare la giovane iniziano a preoccuparsi quando uno dei due va a perlustrre la situazione e la trova stesa a terra a quattro di bastoni con un tampax tra le mani. Il malcapitato, Franco 18 anni, preso dal panico decide di fare la prima che gli passa per la testa: la bacia. Come un un film della Disney la giovane si risveglia da un sonno eterno, ancora sconvolta e spaesata. Da lì a poco si renderà conto che qualcosa è cambiato, un sentimento di profonda attrazione verso il suo salvatore inizierà a instillarsi in lei. “Sindrome dello sbattimento di testa” così la chiamano gli esperti.
Purtroppo questo genere di tragedie sono all’ordine del giorno e nel 2018 ancora non si è giunti a trovare una cura per l’amara sorpresa dopo lo sbattimento del capo. Il dottor Taldei Tali ha così affermato: “quando succedono questo genere di cose è difficile riprendersi, molte giovani non si capacitano di come sia possibile infatuarsi in un lasso così breve di tempo e di rimanere in questo stato di trance così a lungo. Quelle che ne sono affette negano di provare attrazione ma tuttavia sono imprigionate in un circolo vizioso che le porta inevitabilmente sempre più a fondo”. Come ci riporta una testimone, chiunque potrebbe essere il prescelto: “io stavo dal salumiere quando ho avuto un mancamento e la prima persona che ho visto al mio risveglio è stato il macellaio. Mia madre adesso è sconvolta, mi ha detto che se non smetto di frequentarlo mi caccerà di casa”.
Quello che possiamo augurarci e che le giovani prima o poi possano uscire da questo stato di coscienza alterata, per adesso peró non ci sono testimonianze da chi è riuscito a tornare alla realtà in modo indenne. L’unica cosa che resta è sperare di sbattere la testa di fronte all’uomo della nostra vita.

Gino il Bagnino