Black out totale: giovane ingegnere sputtana i server di Nasa e FBI con un messaggio di whatsapp

Caos totale: queste sono le parole che meglio descrivono il terribile Black out che stamani ha messo in ginocchio i server di tutta la Universitas Studiorum Insubriae. Alcuni parlano di un nuovo Millenial Bug e la paura comincia ad instillarsi nella piccola e tranquilla comunitá universitaria, e pare che il colpevole sia stato individuato. Sappiamo soltanto che si chiama Alberto, ma forse è uno pseudonimo adottato dal criminale informatico soltanto per celare la sua reale identitá. Resta il fatto che alle 10:37 di stamani un simbolo criptato di origine presumibilmente indiana abbia ‘irreversibilmente’ danneggiato i migliaia di Iphone, i cui ingenui possessori nulla hanno potuto fare per evitare la calamitá informatica. Dall’aula 2 di mtg, a dispetto del nome dell’aula, oggi non si è avuto niente di ‘generoso’. ‘Alberto’ (così ci riferiamo al colpevole che di lì a poco sarebbe fuggito in Argentina con la navetta delle 12:30) non ha un volto, ma le autoritá della Segreteria Studenti lo stanno braccando in ogni dove. Lo stato di allerta è al massimo e si teme un nuovo attacco dal pirata ‘trentenne’. Una giovane vittima si è scagliata contro l’hacker in maniera plateale e colorita, e per motivi di censura qui vi condensiamo la sua istanza ‘Ma daiiiii… ohhhhh… che ohhh.. dai c&#$!,hai trent’anni… dai porca @#$&*, sei un pó grande per queste cose’. Diremmo che non c’è nulla da aggiungere, ma la questione resta aperta. Cosa potrá accadere domani o tra una settimana? Domanda senza una risposta ma il direttore informatico dei server dell’Universitá propone una soluzione ‘Spegni e riaccendi’.