La pazzia di Boy George

Nel 2009 finiva in carcere per una storia di violenze sadomaso e girava con il braccialetto elettronico. Ora il camaleonte della Pop Music si è lasciato alle spalle droghe e stravizi Ed è tornato (dopo 20 anni) con un album.

Ora pesa 82 chili e ha uno sguardo luminoso. «La regola è molto semplice: se il cibo compare in una pubblicità, non devi mangiarlo». Siamo sul set del suo nuovo video, una palestra di boxe a Charlton, a sud-est di Londra. Non lontano da dove è cresciuto, assieme agli altri cinque figli di una coppia di immigrati irlandesi, Gerry e Dinah O’Dowd. Mentre chiacchieriamo non smette di lanciare occhiate furtive all’orologio: non manca molto all’ora di cena. «Devo ammettere che penso sempre al mio pasto successivo».

Un muscoloso ballerino a torso nudo si avvicina, si parla dello scompiglio creato dal video di Wrecking Ball con Miley Cyrus nuda. «Non c’è nulla di meglio che la cattiva pubblicità», mormora quasi soprappensiero il ragazzo. L’acqua che George sta bevendo gli va quasi di traverso. «Ma è quello che dicevo io anni fa!», esclama, scoppiando a ridere. Due giorni più tardi lo incontro di nuovo. Gli dico subito che ho visto su Google la foto incriminata. Sapevo che era ingrassato ma non credevo così tanto. Gli chiedo che droghe prendesse. Di colpo assume un tono scontroso: «Ma che razza di intervista è questa? Al diavolo le droghe! Non ne voglio parlare. In quanto ad ammissioni di colpa, ho già dato, io». Ha ragione. Dopo gli anni ’80 della sua dipendenza da cocaina ed eroina, i problemi sono affiorati di nuovo dopo il 2000. Per finire, all’inizio del 2009, alla condanna a 15 mesi di carcere per aver ammanettato un escort norvegese,