THE PLAGUE

LA PESTE
La più grande epidemia di peste al mondo è stata sicuramente quella che colpì l’Europa dal 1300: un terzo della popolazione venne decimata dalla malattia che si sarebbe poi ripresentata trecento anni dopo. All’epoca gli studi scientifici non erano abbastanza all’avanguardia per comprendere la natura dell’epidemia: si pensava, infatti, che la causa fossero le esalazioni velenose provenienti dalle profondità della Terra.
Fu solo nel 1895 che uno scienziato di nome Alexandre Yersin scoprì nel suo laboratorio ad Hong Kong il batterio colpevole dell’epidemia, che prese poi il suo nome: lo “Yersinia pestis. Il batterio è un coccobacillo Gram-negativo appartenente alla famiglia delle Enterobacteriaceae ed è l’agente eziologico della peste: si tratta di una zoonosi (di topi, ratti, scoiattoli, conigli, lepri, marmotte..) la cui trasmissione avviene attraverso le pulci e il cui periodo di incubazione è di 2-7 giorni.
Si distinguono tre forme:
• peste bubbonica, data dalla proliferazione del batterio nei linfonodi con conseguente necrosi.
• peste polmonare, con trasmissione attraverso le vie aeree. Si tratta di una polmonite primaria mortale in meno di 4 giorni.
• peste setticemica, forma più rara ma letale a causa dell’infezione generata nel sangue dopo la puntura del parassita.
La peste attecchiva meglio in ambienti sovrappopolati (che favorivano il contagio), quando arrivò nelle maggiori città europee come Roma, Londra e a Parigi fece quindi una vera e propria strage della popolazione. D’altra parte la cultura scientifica dell’epoca attribuiva alla venuta della peste motivi sovrannaturali: era vista infatti come una punizione divina. Le cure consistevano nel bucare i bubboni (manovra che favoriva enormemente il contagio) o in digiuni e preghiere per cercare di scacciare la malattia.
Recentemente sono stati condotti nuovi studi sull’epidemia del ‘300, il dottor Christopher Duncan e la dottoressa Susan Scott hanno formulato una nuova, interessante teoria che vede protagonista dell’epidemia che colpì l’Europa nel 300 non lo Yersinia pestis ma lo Zaire Ebolavirus: il virus responsabile dell’Ebola, malattia che continua a mietere vittime anche ai giorni nostri. Un’altra interessante ricerca , condotta dalle università di Oslo e di Ferrara propone una nuova teoria secondo la quale il virus della peste fosse stato trasmesso dai pidocchi e dalle zecche, non dalle pulci. Attualmente la ricerca procede verso tre linee direttrici: la trasmissione ad opera dei ratti, la trasmissione ad opera dei pidocchi e la trasmissione via aerea.
Al momento non esistono vaccini: la cura più efficace consiste nella somministrazione di antibiotici e nell’isolamento del malato dalla società fino alla totale guarigione. Gli studi stanno comunque procedendo e forse, per la fine del secolo si troverà finalmente un vaccino che debellerà per sempre la “Morte nera” dalla faccia del pianeta.

Quando qualcuno cerca di immaginarsi il medioevo la prima cosa che gli viene in mente è l’immagine di un cavaliere a cavallo e, sullo sfondo, il tramonto. Immagine molto lontana dalla realtà, il medioevo è stato uno dei periodi più “neri” della storia: durante quest’epoca si è combattuta la guerra dei 100 anni, ci sono stati i processi dell’inquisizione ma, peggio ancora, l’Europa è stata decimata dalla più grande piaga mai conosciuta: la peste.