Buone notizie per il counseling: la proposta di legge n 138/18 potrebbe capovolgere la sentenza del TAR del Lazio.

Si è tenuta ieri a Milano, presso l’hotel Aurora la conferenza di Assocounseling sugli aspetti deontologici e normativi dell’attività di counseling. Più di duecento i partecipanti, tra cui medici e avvocati, hanno discusso del futuro del counseling in Italia. In molti paesi (USA e Germania in primis) questa professione è riconosciuta e normata, nonché apprezzata per la sua pragmaticità e varietà di impiego: scolastico, aziendale, di coaching e sostegno alla persona.
Purtroppo nel nostro paese il processo di crescita del counseling è ostacolato da varie associazioni di categoria, tra tutte a spiccare è quella dell’Ordine degli Psicologi con la forte accusa di sovrapposizione di ruolo e abusivismo da parte dei counselors. Ma le cose potrebbero cambiare presto. Come discusso nella conferenza è in corso la discussione di un disegno di legge (DPR. 138- “Normative riguardanti strumenti tecnici per il sostegno alla persona) che potrebbe consentire a tutte le figure operanti nella relazione di aiuto (insegnanti, assistenti sociali, infermieri..) di utilizzare strumenti e tecniche di tipo psicologico senza l’obbligo di iscrizione all’ordine degli psicologi; esclusi diagnosi e psicoterapia. I counselor sarebbero tra i primi beneficiari di tale normativa poiché già formati e attivi sul campo per quanto riguarda le tecniche di ascolto e sostegno “psicologico”.