Il martirio dell’italiano

Nel 2008 il celebre linguista Tullio De Mauro nel suo articolo di Repubblica “Le parole che non dicono” rivela finalmente la verità: a scuola non ci insegnano tutte le parole che in realtà dovremmo conoscere. A quanto pare il dizionario della lingua italiana conterrebbe più di 260000 vocaboli, raggiungendo la cifra di 400000 vocaboli. La differenza di ben 140000 vocaboli che ci sarebbero stati nascosti opportunamente dai governi per non permetterci di comprendere ciò che stava e sta tutt’oggi accadendo nella nostra nazione. Allo stesso modo del Ministero della Verità nell’ormai noto romanzo di George Orwell “1984” che cercava di imporre i principi del Socing, i nostri governi ci hanno tolto letteralmente le parole imponendoci il loro punto di vista. Così sono sparite dal dizionario vocaboli del calibro di “Gniuffare” termine tecnico utilizzato fra politici per indicare la truffa al popolino ignorante. Oppure il termine “Coalto” che indica una coalizione fantasma dovuta ad una finta opposizione.
– Sono disgustato- ci dice l’ormai compianto De Mauro – ci pisciano in testa e osano dirci che sta piovendo.-
Tutta la verità è nascosta all’interno del suo testamento che però è stato preventivamente sequestrato dalla polizia al momento in cui i suoi parenti l’hanno presentato ai loro legali.
“È per il bene e la stabilità di questa nazione”, gli è stato ribattuto nel momento in cui hanno chiesto ulteriori spiegazioni.
Ci sarà un momento in cui i cittadini sapranno veramente la verità? Per adesso non ci resta che credere che quella che viene giù dal cielo sia solo della banalissima pioggia.