Sembra essere un colpo di scena tipico dei film gialli ma invece è chiaro il disegno del Presidente Mattarella disposto a tutto per scongiurare elezioni anticipate.
Da fonti ben informate in questi giorni il presidente Mattarella ha vagliato centinaia di profili istituzionali al fine di individuare figure in grado di istituire un governo di pacificazione e traghettare il parlamento sino ad elezioni ma non prima del 2019 per garantire la piena partecipazione dell’Italia alle prossime scadenze internazionali.
Le valutazione sulla scelta del “Premier di pacificazione” sono state fatte su tre specifichi requisiti: basso profilo di “popolarità”, la trasversalità politica e l’esperienza politica con la base elettorale.
Sulla scorta di tali requisiti è scaturita con positività l’ipotesi di incarico al consigliere comunale di Genova Stefano Anzalone, poco conosciuto dalla platea nazionale, ma notissimo nella città di Genova proprio per la sua capacità di dialogo con tutte le forze politiche e la sua particolare trasversalità evidenziata in oltre 25 anni di esperienza politica diretta a contatto con la base.
Non di meno importanza la nota sobrietà del consigliere Anzalone, tanto cara al Presidente Mattarella, e la sua esperienza professionale come servitore dello stato nei ranghi della polizia di stato e a cui lo stesso Mattarella a recentemente conferito la nomina di Cavaliere della Repubblica.
Una scelta che appare rivoluzionaria ma che potrebbe segnare una svolta anche nell’ottica di quel cambiamento “dal basso” che troverebbe pieno accoglimento sia nel M5S che nella Lega ed in diverse frange interne di Forza Italia e Partito Democratico e riuscire quindi a garantire, ad oltre due mesi dalle elezioni, un pieno e legittimo governo di pacificazione per il paese.