Nel caso di noi umani, però, alla fame fisiologica si assommano anche altre pulsioni di tipo psicologico: mangiamo non solo per fame, ma per ansia, per timore o anche per sentimenti positivi come la gioia, la convivialità e il desiderio di condivisione.
L’incredibile storia di Melissa, da sola è riuscita a perdere circa 80 chili e ha voluto raccontare la sua storia, tutt’altro che semplice.
Mi chiamo Melissa , ho 26 anni, e vengo dalla provincia di Brescia,sono stata in sovrappeso per tutta la mia vita, odiando il mio corpo, ma più odiavo e più mangiavo. Ero molto frustata proprio perché lasciavo che il cibo avesse il sopravvento su di me, e mi sembrava che non importava cosa facessi, qualsiasi dieta o piano alimentare, alla fine il peso tornava sempre.
nell’estate del 2011, qualche mese prima del mio 20 esimo compleanno, io ed una mia amica decidemmo di andare al mare insieme, da sole, per la prima volta. Pensai che fosse una buona idea, in fondo avevo bisogno di un po’ di felicità. Una volta arrivate in spiaggia , ci mettemmo in costume , e sentii subito un acido commendo da parte di un passante :” oh, una balena si è arenata” per una persona normale non sarebbe stato un problema rispondere a quel commento, ma per una persona depressa che odiava a morte il proprio corpo, fu un pugno in pieno stomaco. Mi infilai nuovamente i vestiti e dissi alla mia amica che avevo scordato qualcosa in camera. Corsi e letto ed iniziai a piangere. Nel pomeriggio mi convinsi ad uscire dalla camera ed a dirigermi verso la spiaggia, raggiunsi la mia amica, ma nello stesso momento passò un fotografo che si offrì di scattarci una foto, lasciandoci il suo biglietto da visita per poterla ritirare nel suo negozio. La sera decidemmo di fare due passi e andare al negozio per vedere questa famosa fotografia, una volta vista io pensai “O MIO DIO SONO 5 VOLTE LA MIA AMICA” mentre lei esordì con :” guardaci, siamo bellissime e tu sembri anche più magra in questa foto”. Pensavo mi stesse prendendo in giro, io avrei solo voluto scappare di lì e bruciare quella foto, ed invece la mia amica la comprò, me la regalò come ricordo di quella vacanza. Nessuno si è mai accorto di questo mio star male, di questa mia depressione, perché non ho mai perso il controllo in pubblico, mi sono sempre mostrata allegra e sorridente fino a qualche giorno più avanti , quando di ritorno dal mare, decidemmo di fermarci in un parco di divertimenti. Inutile dire che mi sentivo sempre osservata, come se ognuno guardasse solo me, giudicandomi come la classica “ragazza grassa”.
Dissi che non volevo andare sulle giostre, ma in realtà io amavo quel mondo di luci, colori e divertimenti , ma mi lasciai convincere ad andare solo su qualcuna, nel momento nella quale ci sedemmo sull’attrazione e si abbassarono le cinture di protezione sembrava andare tutto bene, ma dopo il primo giro la giostra si fermò ed uno degli addetti inizio a camminare verso il gioco, mi sentii così mortificata quando si fermò proprio davanti a me e mi disse :” ti invito a scendere per motivi di sicurezza, la cintura non si chiude bene” come avevo potuto lasciare che tutto ciò accadesse, scesi dal gioco con in sottofondo commenti maligni e fu proprio in quel momento che scappai in lacrime.
decisi di cambiare e di dimostrare a me stessa ed agli altri che valevo di più di uno stupido numero. Non sapevo cosa mi aspettasse. Decisi che POTEVO FARCELA.
MI iscrissi in palestra contro tutte le opinioni mediche , ringrazio ancora il mio personal trainer che non si fermò davanti alla burocrazia , perchè non mi rilasciarono il certificato medico per fare attività sportiva. Andammo contro tutti. Oltre gli sguardi della gente, oltre i commenti, oltre i non puoi farcela.
Iniziai a mangiare con coscienza, ad avare uno stile di vita sano ed equilibrato.
Ho perso 80 kili , mi sono sottoposta ai primi interventi di ricostruzione della pelle.
Porto i segni di un passato difficile ma un numero non definisce la nostra bellezza, tutto non si riduce ad una taglia. Combatto per te stesso, se posso farlo, anche per altri.
Vorrei solo dire che la nostra mente è potenzialmente in grado di fare tutto.