“Prima dei 19 anni i ragazzi non potranno immergersi a 40 m di profonditá” afferma la FIAS

A quanto ha affermato stamattina la FIAS solo i superiori all´etá odierna potranno eseguire immersioni a tali profonditá.
Secondo il presidente della FIAS sarebbe molto pericoloso.
“Parliamo di una disciplina che, qualsiasi cosa capiti, ti provoca l’ impulso di risalire in superficie: anche se è proprio questo a causare embolie e sovradistensioni polmonari. Il problema è che mancano dati chiari e attendibili: qualche organizzazione internazionale (Dan, Divers Alert Network) parla di tassi di mortalità effimeri (3 x 100.000, sarebbe lo 0,00006 per cento) e questo per cause come esaurimento delle bombole (41%) o intrappolamento (21%) o problemi con le attrezzature (15%) o ancora acque agitate (10%) eccetera.
Occorrerebbe capire se i dati comprendano anche i malesseri che possano capitarti sott’ acqua (e che diventano fatali perché capitano sott’ acqua) e se i dati comprendono anche i morti per attività di apnea, che paradossalmente superano quelli dell’ attività attrezzata.”

Un altro studio (Dan e Università del Rhode Island) ha sostenuto che gli incidenti capitano anche perché hai paura di averne: il panico sarebbe responsabile del 20-30 percento degli incidenti mortali in immersione (dato che contraddice i precedenti) e perciò sarebbe la prima causa di morte; nell’ ansia di raggiungere la superficie il più rapidamente possibile, il sub dimentica di respirare normalmente e questo facilita un’ embolia gassosa arteriosa. Insomma, non sarebbe uno sport. DA RICORDARE che questo capita anche ai piú professionisti. Occorrerebbe capire se i dati comprendano anche i malesseri che possano capitarti sott’ acqua (e che diventano fatali perché capitano sott’ acqua) e se i dati comprendono anche i morti per attività di apnea, che paradossalmente superano quelli dell’ attività attrezzata.

In tema di sport e mortalità comunque non mancano le sorprese: il paracadutismo – ha un tasso di mortalità solo dello 0,025 per cento, mentre lo sci ce l’ ha dello 0,05 per cento: è più facile ammazzarsi sciando. Non stiamo parlando di numeri assoluti, ovviamente, ma di percentuali rapportate al numero dei praticanti: altrimenti lo sport più pericoloso d’ Occidente sarebbe il calcetto (300mila persone che ogni anno finiscono al pronto soccorso per traumi assortiti) o così almeno ha sostenuto la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia: peggio del rugby, del football americano o del pugilato.

Da fare attenzione – dell’ alpinismo e dintorni, forse la disciplina più pericolosa in rapporto a quanto poco se ne parla, forse nell’ incertezza di comprendere in una sola categoria l’ alpinismo propriamente detto e le ferrate e l’ arrampicata in tutte le sue declinazioni, ma soprattutto l’ escursionismo improvvisato, il più fatale tra tutti. Un concetto tornava in mente l’ altro giorno ( alla FIAS) sul Resegone, montagna relativamente semplice e citata nell’ incipit dei Promessi Sposi: ma che in pratica, tra un parco giochi e una funivia, lungo le sue gole ha una lapide ogni dieci metri. Non è fatto per stare sulle montagne, l’ uomo: figurarsi sott’ acqua