John Elkann: “non potevamo fare a meno delle sue capacità, esperienza e competenza, solo lui poteva sostituire degnamente Marchionne: gli mettiamo nelle mani tutti i nostri soldi, le nostre bottiglie di champagne e la sorte dei lavoratori”. Di Maio: “è evidente che sono in grado di prendermi anche questo incarico ben retribuito e lo farò pure meglio di Marchionne: io sono un mito come diceva la mia maestra di ritaglio di figurine di carta e lo dico con modestia. Mi chiedono se lascerò i Ministeri: no di certo, la scusa di un eventuale conflitto di interessi è stata inventata stanotte dai lobbisti, dai massoni e dall’associazione cuochi. Anche l’art. 2.418 della Costituzione Italiana mi da ragione come mi confermavano stamattina al bar. D’altronde due ministeri erano troppo poco per i miei superpoteri ottenuti grazie ad un morso di Casaleggio. Come farò a gestire Fiat, Effecia, Fica o come diamine si chiama? sto iniziando anche io ad indossare un maglione blu e quindi la forza sarà con me: il segreto di Marchionne era solo questo come mi ha detto la maga di Pomigliano d’Arco”. La certezza dell’incarico è giunta quando per Di Maio hanno votato sul web gli asili nido di Torre del Greco, Pozzuoli, Nocera Inferiore, Pisciotta e Morano Calabro. Sono giunte anche le congratulazioni dal presidente Trump che però Di Maio non è ancora riuscito a tradurre. Si è tuttavia consumato anche un dramma umano in questa vicenda: il curriculum in sedici volumi del premier Conte, solo perché era sprovvisto della firma di Salvini, non è stato preso in considerazione da FCA, anche se su di esso era riportata la frequentazione di un giornalaio che ogni mese vende Quattroruote.
DI MAIO, OLTRE CHE DOPPIO MINISTRO, NOMINATO ANCHE NUOVO AD DI FCA
