Nuove polemiche sul fronte universitario

«In una università pubblica non si possono accettare incrementi in media di quasi il 40% della tassazione. Si compromette il diritto allo studio». Lo dice Chiara Vitale, vice presidente del consiglio degli studenti e coordinatrice dell’organizzazione studentesca Link, al Sit in di protesta tenuto ieri a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Bari. La «no tax area» approvata con la legge di Bilancio e al debutto in quest’anno accademico, infatti, ha esentato gli studenti in famiglie con Isee inferiore ai 13 mila euro, lasciando poi alla discrezionalità di ogni università le modalità di recupero, dalle altre fasce di reddito, delle mancate entrate.
La seconda polemica insorta da pochi giorni sopratutto nelle zone universitarie di Bologna, Bergamo, Milano, Rovigo e Trento è quella riguardante il test di ingresso per la facoltà di Scienze Politiche che il ministro dell’istruzione Marco Bussetti ha fatto approvare all’assemblea dei servizi tenutasi a Firenze Venerdì 18 Agosto. Il ministro ha infatti dichiarato: “Un paese come l’Italia non dovrebbe avere facoltà cuscinetto dove la gente si può riparare se non sanno cosa fare o se hanno già una strada di raccomandazioni spianata; d’ora in poi cambia il regime e chiudiamo il numero a 30 persone l’anno, gli altri vadano a fare scienze della comunicazione; ci siamo rotti i coglioni”