Zaia feroce: “Roma indifferente? Apriamo noi i forzieri”

Dopo il disastro dello scorso martedì 14 agosto, Luca Zaia appare sempre più motivo a portare avanti quella che è la sua battaglia.
“Abbiamo indotto una riunione straordinaria di tutti i membri dei consigli provinciali, e siamo giunti alla conclusione che la Regione Veneto non resterà ferma ad aspettare. Siamo ormai regione autonoma da anni, non siamo consegnamo le nostre entrate a Roma e questo ci garantisce la sopravvivenza.
È una vera indecenza il silenzio, come se una simile disgrazia non abbia avuto eco. Ma l’eco per noi l’ha avuto, e soccorreremo la nostra sorella di costa con ogni mezzo a nostra disposizione.
Nel giro di poche ore dal disastro ci sono più di mille braccia che si stanno dando da fare sono più di mille, ci sono interi team di professionisti pronti ad agire in fretta e pro bono, elicotteri e camion sono partiti con quanto fosse disponibile nei nostri magazzini ai campi militari di Padova e Vicenza, trecento volontari sono partiti con cani da ricerca, e altri trecento arriveranno prima del buio, due di supermercati hanno inviato cibo e bevande a lunga conservazione per i fratelli liguri, medici, infermieri e strumenti ospedalieri sono arrivati nella giornata di oggi, 16 agosto.”
Con questa dichiarazione Luca Zaia di dichiara più fermo che mai sulla sua idea di indipendenza totalizzante, intimando Roma che presto dovrà fare i conti con il popolo arrabbiato.
“I ritardi dei soccorsi durante le ultime calamità sono stati clamorosi. Rigopiano, da una parte l’intervento della capitale dopo giorni, dall’altra maestri di sci, volontari, vigili del fuoco ed elicotteri sono partiti dal Veneto nel giro di 6 ore. Senza contare il terremoto del 2009. Siamo intervenuti con ogni mezzo, per molti si sono creati posti di lavoro convenzionati, in modo che ricominciare da capo fosse meno in salita, abbiamo ricostruito ininterrottamente per settimane fin dove ci hanno permesso. Poi è passato tutto nelle mani di Roma, e dopo quanto sono state consegnate le case destinate ai sopravvissuti? Sono ancora nei container.”
E alla domanda se il governatore più giusto visto nell’ultimo ventennio volesse candidarsi a capo di stato, Luca Zaia risponde con il silenzio stampa.
Nel frattempo, l’intera Regione Veneto si impegna a rimanere al buio dalle 20 alle 6 dell’intera giornata di oggi 16 agosto, in segno di lutto per la “sorella di costa”.
“Nessuna solidarietà armadi di candele e striscioni. Solidarietà armati di sudore e fatti” sottolinea.
La collaborazione con le caste della mafia locale ha sconvolto alcuni membri del consiglio della Regione Liguria, ma il governatore controbatte in diretta nazionale:
“Sono perfettamente a conoscenza delle tre grandi famiglie che tutelano questa Regione. Direi che la loro collaborazione è proficua, perché non intacca lo stato dell’economia (dati ISTAT +42%) e senza dubbio sanno agire in maniera più scaltra di uno qualsiasi dei miei addetti alla sicurezza”
Indiscrezioni parlavano di un potenziale attacco terroristico mirato.
“Anche per questo le luci verranno spente: pretendo la massima riservatezza in una faccenda che potrebbe essere dedicata, e preciso che io mi sento sicuro a casa mia”
Intanto controlli a tappeto per ogni mezzo proveniente dall’esterno.
“La Regione Veneto non si inginocchierà. Mai. Davanti a nulla. Ci tuteliamo e lo faremo con ogni risorsa a nostra disposizione: abbiamo potenziato l’esercito, aumentato il via libera delle forze dell’ordine, installato videocamere in scuole, ospizi e centri sociali per persone diversamente abili. Chiunque implichi un pericolo, verrà punito.”

Conclude poi la conferenza stampa ribadendo “NOI CI SIAMO”

Luca Zaia futuro premier d’Italia? Forse sarà l’uomo del popolo a riportare l’Italia come la Repubblica che tutti ricordano?