RISSA AL PALAZZO LOMBARDIA

Serbava una comune mattina di lunedì, la mattia dove i manutentori aspettavano l’arrivo dei responsabili per bere insieme un caffè.
Un manutentore, Migneco Stefano, che nei giorni passati, per distrazione non aveva compilato i fogli di lavoro come da prassi ogni mattina, venne richiamato dai responsabili. Fu un attimo, una parola di troppo, che l’ira del giovane manutentore si manifestò sui responsabili. Volarono calci, pugni, sedie e anche persone, “solo” perché i responsabili a modo loro chiesero al ragazzo più attenzione. Le forze dell’ordine, tra cui il padre del ragazzo, portarono Stefano al carcere di San Vittore chiedendo lui i motivi di tutto questo. Non tardarono le motivazioni del manutentore, che con sfinimento psicologico, dichiarò:” guarda le mie dita, contale e quelli sono i cazzi che mi fottono, sono degli imbecilli, la prossima volta chiudo gli occhi, metto alle orecchie una canzone che mi fa volare e picchio anche le loro madri.” Dunque si può notare la convinzione di Migneco di non aver sbagliato e sottolinea la possibilità molto alta che le raffiche di schiaffi in faccia possa ripetersi per manifestare contro i giochi sporchi sul posto di lavoro.