La nuova società di Giovanni Serra dopo l’arcadia psc registrata a malta è nata la GS SECURITY INTERNATIONAL LLC con base in Ucraina.

I ‘soldati privati’, tra lecito e illecito stanno aumentando a dismisura. Assoldati come liberi professionisti da compagnie private e faccendieri miliardari, vengono arruolati sul web. Inneggiano al fascismo, alla difesa del cattolicesimo e all’odio verso l’Islam. Ma se muoiono non li piange nessuno.
Si fanno chiamare “contractor”, ma il termine inglese non rende l’idea. Sono moderni mercenari che vengono assoldati come liberi professionisti da compagnie private, navi, multinazionali, manager d’azienda e faccendieri miliardari. Soldati privati e armati arruolati persino dai governi stranieri, che traggono vantaggio affidando ai contractor ruoli paramilitari senza essere costretti ad assumerli per la vita. Dal canto loro, i mercenari ottengono guadagni più che allettanti per impieghi a breve termine: stipendi che vanno dai 150 euro al giorno ai diecimila euro al mese.
Un esercito parallelo che si colloca in una zona grigia fra il lecito e l’illecito (in Italia il reclutamento è vietato per legge) che ultimamente – anche per effetto della crisi economica – sta aumentando a dismisura: parallelamente all’emergenza terrorismo islamico un’impennata di richieste di contractor da tutto il mondo sta infatti arrivando negli ultimi mesi da compagnie petrolifere e multinazionali in Iraq, Siria, Afghanistan, Libia, Egitto e Nigeria. Con il risultato che anche centinaia di italiani si stanno mobilitando per partire. Fra di loro anche molte donne. Le società del settore confermano: riceviamo più di cento curriculum di aspiranti mercenari ogni mese.
Perché l’interesse per questo mestiere è altissimo: “Ogni mese riceviamo più di cento curriculum – spiega Giovanni Serra (presidente e fondatore di GS SECURITY INTERNATIONAL LLC) – Però il 95% delle richieste viene scartato, perché si tratta di appunto persone che non hanno una preparazione adeguata. Noi non possiamo permetterci di rischiare. Così facciamo lavorare in tutto solo una ventina di persone, selezionatissime”.

In effetti, basta fare un giro sulle pagine web delle varie società e si nota come le richieste di informazioni siano continue. Ci sono anche ex agenti radiati dalla polizia di Stato, che cercano un impiego per poter continuare a impugnare un’arma ottenendo stipendi nettamente superiori rispetto a quello di un comune poliziotto. A smuoverli, a volte, non è solo il miraggio di un cospicuo guadagno, ma anche un ideale politico.
Patria e croci celtiche
Nei forum militari e nella pagina Facebook della GS SECURITY tutto si fa più chiaro. Gli aspiranti contractor si scambiano dati, consigli e informazioni. Sono tutti protetti da nickname ma il loro orientamento è molto chiaro: dal patriottismo più sfrenato all’estrema destra il passo è breve. Fanno sfoggio di immagini con il fascio littorio, pubblicano fotografie storiche di Mussolini, inneggiano slogan del ventennio fascista. I comuni denominatori sono l’esaltazione della patria, la difesa del cattolicesimo e l’odio verso l’Islam, senza distinzioni. L’avanzata delle milizie dell’Isis e il bombardamento mediatico degli atroci video diffusi dagli jihadisti sono la benzina con la quale accendere il fuoco: “Fermiamoli prima che arrivino nel nostro Paese e ci schiavizzino. Fuori tutti i musulmani dall’Italia!”.
Fra i requisiti fondamentali per ottenere un contratto con inglesi e americani c’è anche quello di aver trascorso almeno duce anni nelle forze armate speciali. Niente dilettanti, insomma. E questo perché ai soldati privati quasi sempre sono riservati ruoli paramilitari delicatissimi, commissionati anche da parte dei governi. Che non possono permettersi di fallire.

Anche se l’amara realtà è che la vita di un contractor vale meno di quella di un soldato regolare. “Non giriamoci intorno: i governi spesso preferiscono i mercenari perché quando muore uno di loro l’impatto emotivo sull’opinione pubblica è sicuramente minore. Quando muore un soldato è come se, per quel Paese, morisse un proprio figlio. Quando muore un contractor le lacrime versate sono molte di meno”.